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L'elenco telefonico di Atlantide | | |
«Non volevo finisse così. Non volevo darti il colpo finale. E' successo. Quasi per un'assenza di volontà. Perchè era più facile buttare giù la palla di neve dalla cima della collina e poi voltare le spalle. Tu sei il villaggio che era ai piedi della collina. Travolto dalla valanga che ho causato con la mia palla di neve. Ho voltato le spalle al male che io stesso ho innescato. Colpevole. Doppiamente colpevole.» Un thriller di dimensioni planetarie, pieno di suspence, ironico, divertente e scritto in modo impeccabile.
Tutto ha inizio in una piccola banca di provincia: la Cassa di credito cooperativo del Tagliamento e del Piave, nel cui ufficio legale lavora il protagonista Giulio Rovedo, viene repentinamente e inspiegabilmente assorbita da Bancalleanza, colosso finanziario emanazione della Covenant Foundation. L’intero assetto della Cassa viene messo a soqquadro dalla nuova proprietà.
Amon Gottman, l’uomo che ha guidato la fusione dal ponte di comando di Bancalleanza, è una figura spietata e ambigua. Cecilia Mazzi, il nuovo capo del personale, approfittando della sua posizione circuisce Rovedo e fa in modo che la cosa giunga alle orecchie della moglie di lui, che non esita a metterlo alla porta. Un modo come un altro per far fuori un dipendente scomodo? No: dietro questa facciata di spietata normalità, si agita qualcosa di misterioso e insondabile.
La Covenant Foundation sembra essere al vertice di un complotto planetario, il cui vero scopo sarebbe la ricerca dell’Arca dell’Alleanza, per mezzo della quale sarà possibile assicurare il ritorno al potere degli Dei dell’antico Egitto, o forse addirittura degli Arconti gnostici. Proprio lo stabile dove Giulio Rovedo ha trovato temporaneo alloggio a Pista Prima, e nei cui sotterranei pare celarsi l’Arca dell’Alleanza, diviene l’epicentro di strani accadimenti (la scoperta d’una presunta Fonte dell’Eterna Giovinezza; la trasformazione in “dio d’acqua” dell’architetto Aurelio Fabrici, condòmino di Rovedo).
Ma la verità è ancora un’altra…
L'elenco telefonico di Atlantide è una formidabile macchina narrativa. Aprendo una porta dopo l'altra, Tullio Avoledo si inoltra con passo sicuro in un intreccio limpido e complicatissimo. E non perde mai un colpo, grazie a una scrittura rapida, nervosa, ironica, disincantata, capace di rendere credibili le vicende più incredibili.
Clicca qui per leggere l'articolo apparso su Sette del 16/1/2003
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Codice ISBN: 978-88-518-0012-3 Pagine: 528 Prezzo di copertina: € 17,00 Prezzo scontato 5%: € 16,15
Tullio Avoledo (1957) vive e lavora a Pordenone. Ha esordito - raccogliendo un sorprendente successo di pubblico e di critica - con il romanzo L'elenco telefonico di Atlantide (Sironi, 2003); sono seguiti i romanzi Mare di Bering (Sironi, 2003), Lo stato dell'Unione (Sironi, 2005) e Tre sono le cose misteriose (Einaudi, 2005). | |
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