Qual è il punto della superficie terrestre più lontano dal centro della Terra? La vetta dell'Everest? Sbagliato, a causa della forma schiacciata lungo l'Equatore del nostro Pianeta, il punto più lontano è il vulcano Chimborazo, in Ecuador, che, alto solo 6268 metri, trovandosi proprio sull'Equatore si protende nello spazio due chilometri in più della vetta dell'Everest. È una delle tante stranezze geografiche che il giornalista scientifico Paolo Gangemi ha raccolto nel Piccolo libro delle curiosità sul mondo (Sironi, pp. 160, euro 16) stracolmo di informazioni sorprendenti. Per esempio: è più a est Napoli o Trieste? Sembra strano, ma, a causa dell'inclinazione dello stivale, il Vesuvio è più a est del confine orientale. Oppure, perché fra tutte le nazioni, quella tedesca è quella chiamata nei modi più diversi? Deutschland (terra del popolo) è Germania per noi, Allemagne per i francesi, Saksa per i finlandesi, Schwaben nei dialetti svizzeri. Il nome discende dalla tribù tedesca incontrata per prima alle diverse popolazioni: i germani dagli antichi romani, gli alemanni dai galli, i sassoni dai finlandesi e gli svevi dagli svizzeri. Stranamente, poi, per i tahitiani la Germania è Perutia, cioè Prussia (forse a causa della guerra franco-prussiana del 1870). Più comprensibile è invece che i polacchi, protagonisti di una lunga storia di conflitti con i vicini occidentali, la chiamino Niemcy, la terra degli stranieri o del no (nie, in polacco): insomma, da evitare accuratamente. Il libro dà anche ottime indicazioni per chi cerca vacanze lontane dalla folla. Se andate per mare raggiungete il «Punto Nemo», 2670 chilometri a sud dell'isola di Pitcairn, nel Pacifico: è il luogo più lontano da ogni terra emersa. Se gli tracciamo intorno un cerchio immaginario, questo comprende 22 milioni di chilometri quadrati di mare, oltre due volte l'Europa, senza neanche uno scoglio. Se invece preferite il trekking, il punto più lontano da ogni centro abitato (Antartide a parte) sembra sia nel cuore del Tibet, a un mese di cammino dalla capitale Lhasa. Infine, come meta per studiare le lingue - oltre alla Nuova Guinea, dove se ne parlano 823 diverse - il libro suggerisce New York: gli idiomi parlati sono circa 800, e alcuni di questi, come il bukhariano dell'Uzbekistan, sono ormai più diffusi lì che nei Paesi originari. |