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Il fisico che sfidò Stalin
Stefano Cazzato, Conquiste del lavoro, 29.03.2008
La vita di Lev Landau, genio sovietico

Cento anni fa nasceva il grande fisico sovietico Lev Davidovic Landau.


Conosciuto tra gli addetti ai lavori per il suo celebre Corso di fisica teorica e per le sue ricerche pioneristiche sulla materia condensata e in particolare sull’elio liquido(che gli valsero numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali tra cui nel 1962 il premio Nobel), Landau ebbe una vita avventurosa sconosciuta ai più, una vita tanto bizzarra e sorprendente almeno quanto i comportamenti della sostanza da lui studiata: l’elio appunto.


Il libro di Fabio Toscano colma questa lacuna ricostruendo, accanto al profilo scientifico di Landau, la sua figura umana e intellettuale sullo sfondo dei drammatici rapporti tra scienziati, ricerca e potere negli anni bui del comunismo staliniano e delle purghe.
Più trockijsta che leninista, definito il Majakovskij della fisica per il suo carattere ribelle alle convenzioni, Landau fu un marxista anarchico, condannò da subito la degenerazione fascista e l’esaltazione patriottica dello stato-partito sovietico, difese con coraggio le moderne conquiste fisiche come la teoria quantistica diversamente da alcuni fisici di regime che le sconfessarono in nome di una fede cieca nel materialiscmo dialettico.
Attratto dai valori liberali della scienza “borghese”, nei cui Istituti e Centri di ricerca si era formato, dallo spirito di collaborazione esistente nelal comunità scientifica mondiale e dal lavoro dei grandi scienziati occidentali(primo fra tutti Niels Bohr), ritenne che la fisica non dovesse essere né proletaria né nazionale ma un patrimonio condiviso dell’umanità da tutelare da interferenze dogmatiche e da diffondere oltre i confini ideologici e geografici.
Per queste ragioni subì un processo sommario per spionaggio e cospirazione e la condanna ad un anno di carcere.


La sua vita personale fu soggetta a gravi restrizioni, ad esempio il divieto di viaggiare all’estero, e le sue ricerche vennero pesantemente controllate e orientate come quando, per salvare la pelle, si vide costretto ad accettare, seppur per un breve periodo, la proposta di lavorare sull’atomica sovietica.
Su queste e altre vicende, tra cui gli ultimi-incredibili e terribili-anni di vita di Landau, si sofferma il bel libro di Fabio Toscano, riuscita miscela di biografia, romanzo corale, storia delle idee e divulgazione scientifica di qualità.

Tutti i diritti degli articoli della rassegna stampa di sironieditore.it di proprietà dei rispettivi autori/testate/siti.
Testo riprodotto unicamente a scopo informativo.

L'universo accidentale
di Alan Lightman
Galápagos
"L'idea fondamentale. Intervista a Fabio Toscano" di Carlo Silini, Corriere Ticino
"Il cervello geniale che valeva per due" di Giulia Villoresi, Il Venerdì di Repubblica
"Come funzionava la testa di Leonardo" di Giovanni Caprara, Sette, Corriere della sera

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