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Davide Bregola, La cultura enciclopedica dell’autodidatta
Sandro Dell'Orco, Libri e riviste d'Italia, 01.09.2006
Sotto l’attacco lento ma inesorabile dello sviluppo economico e della ratio, sono in via di dissolvimento, in Italia, i legami profondi che tenevano uniti gli individui ancora 60 anni fa. Inutile piangerci su, o tentare di tornare indietro: i valori non sono concetti, ma sentimenti, e una volta persi non c’è appello autorevole o politica culturale che li possa riesumare: ci vorrebbe appunto una generazione che li provasse ancora e li trasmettesse, ma è appunto ciò che manca, e questo rende assurdo ogni tentativo di revival morale. D’altro canto, se questi valori sono caduti, e non hanno retto allo sviluppo economico, occorre riconoscere che in qualche modo avevano torto, erano falsi, irrazionali, e meritavano di cadere. Essi originavano dalla credenza in una struttura immanente alla realtà, conoscibile per rivelazione o ragione, che impone per ogni caso della vita uno specifico tipo di comportamento. Dal dettato divino o metafisico (la verità) si deduceva una determinata concezione del destino umano. Da quando ciò non è più, la società regola sempre meno i suoi membri dal di dentro, con i valori morali, ma piuttosto dal di fuori, con il potere diretto e senza veli e le tecniche di persuasione dell’industria culturale.
Di fronte a tutto questo si pone il trentenne Giovanni Costa, il quale, compresso nel plasma di particelle libere che è divenuta la società - particelle governate da un campo magnetico esterno che le avvolge in un vortice senza senso e senza fine - decide di mantenere per lo meno integro il suo spirito, e di continuare a pensare, nella convinzione che questo sia l’unico esercizio di autonomia e dignità umana possibile. Egli si mette dunque a cercare nientedimeno la verità, comprendendo bene che solo in rapporto a questa è possibile ridefinire il giusto comportamento di sé e degli altri. Ovviamente, tutti i valori in cui si incarna la vecchia verità, come religione, patria, famiglia, lavoro, autorità, fedeltà, serietà, sacrificio, non avendo più radici emotive in lui, gli rivelano il loro lato arbitrario, brutale e disumano; ma anche i nuovi modelli di comportamento, ispirati esclusivamente alla ragione strumentale, cioè all’esercizio indiscriminato del proprio egoismo in ogni campo della vita, gli sembrano non meno mostruosi e folli. Egli è dunque costretto a procedere come un autodidatta (da ciò il titolo), cioè a rifiutare en bloc tutti i modelli culturali proposti dalla società, e a ripartire, per così dire, da se stesso. A prima vista la sua scelta sembra un’ingenuità, ma non lo è affatto, se si pensa che ogni norma morale degna di questo nome deve innanzitutto rispettare l’intelligenza e la libera volontà del singolo, la sua dignità umana, e in merito a ciò ogni uomo è in grado di giudicare.
Questa, sostanzialmente, è l’azione del romanzo, ciò che conferisce ad esso l’unità, la tensione narrativa, e insieme il notevole pregio contenutistico e formale. Intorno a questa azione si collocano, e assumono senso, i vari episodi raccontati dal protagonista in forma diaristica e con un linguaggio semplice e diretto.
Il libro, in generale, si mantiene al livello dei suoi alti propositi, anche se talvolta non riesce ad evitare un difetto che lo stesso scrittore – protagonista individua senza peraltro far nulla per correggerlo. Dice infatti Giovanni Costa nell’ultimo capitolo a proposito della storia appena scritta: “Mi pare noiosa come una vita ordinaria.” E se ciò certo è esagerato, e non rende giustizia al suo lavoro, è pur vero che degli episodi non lavorano nel testo, e gravano come inutile peso sull’azione principale. Svia probabilmente l’autore l’eccessivo rispetto della realtà empirica, la scelta estetica di limitarsi al triste e pedante compito di raccontare solo ciò che gli è veramente accaduto e che ha veramente pensato - ancorché banale e insignificante -, invece di incanalare l’impulso interiore in immagini – vere o false che siano – che lo esprimano all’esterno.
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Testo riprodotto unicamente a scopo informativo.

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