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Primo, ama il lavoro che non hai come te stesso |
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Enrico Palandri, l'Unità, 10.07.2006 |
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Non fiction novel. Madre casalinga, padre già operaio, poi impiegato.
Lui cerca di laurearsi e fallisce, poi insegue una fila di impieghi occasionali. Nel libro di Bregola un ritratto impietoso del mondo d'oggi.
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Il nuovo libro di Davide Bregola prosegue il filo di Racconti felici, pubblicato nel 2003 con lo stesso editore che includeva La lenta sinfonia del male
Bregola si è molto impegnato in questi anni nella promozione della lettura nelle scuole e con un paio di inchieste sugli scrittori stranieri che hanno scelto scrivere in italiano. Insomma è uno scrittore che, anche geograficamente, cerca un radicamento che ricorda il dinamismo di Tondelli, che ha sempre inventato situazioni fuori dai suoi libri per promuovere e raccogliere qualcosa che è più intorno ai libri che dentro i libri.
La domanda centrale del personaggio principale di Bregola è la seguente: Cosa pretendo io? Perché il figlio di un operaio diventato impiegato per concorsi interni e di una casalinga, un diplomato che ha tentato fallendo di laurearsi in Giurisprudenza, dovrebbe poter-si affrancare dal suo destino?
In questa domanda, nella perplessi-tà disarmante che diffonde in un universo di impieghi occasionali, ci sono due interpretazioni del mondo molto contrastanti: da un lato il mondo è visto in modo mol-to piatto, sociologico, fino a far di-ventare la condizione sociale una condizione ontologica, l'essere umano non è altro che il lavoro che fa. Cercare di farsi piacere il lavoro è- cercare di farsi piacere la vita, ma la precarietà di quello che si può effettivamente trovare rende impossibile riuscirci.
L' altro piano è quello di un'assenza di destino, una prospettiva vuota, angosciata, che era anche il motivo più convincente della lenta sinfonia del male ma che Bregola scruta senza sce-gliere.
Il libro di Bregola appartiene a quella che oggi si chiama non-fic-tion novel , cioè una scrittura che ha stabilito sue regole un po' parti-colari, fortemente radicata nella nostra letteratura grazie a libri fon-damentali scritti da alcuni dei migliori scrittori italiani: Libera nos a Malo, di Luigi Meneghello, oppure molti dei libri di Gianni Cela-ti, Il ritorno di Edoardo Albinati.
Non è semplice tracciare il confine tra narrazioni non fiction e il romanzo. Nella non fiction l’ autobiografia (è il caso di Meneghello) è l'unico materiale e la narrazione non si propone o non sente il biso-gno di venire traslata su un piano immaginario, metaforico. La non fiction teme il falso, e ha un orecchio finissimo per individuarlo. Il romanzo, come la musica, parla questa lingua dell’invenzione e ha sue regole che ne descrivono il funzionamento e lo mettono in moto. Prima di tutto la perturbazione, come si chiama in narratologia. Dobbiamo avere cioè un evento che disturbi, metta in crisi l’ordine di un mondo. Il dramma è il panorama sociale (anche quello descritto da Bregola) ma aperto, movimentato da qualcosa che costringe i personaggi ad agire e in questo modo indaga ciò che rende universalmente umani: la responsabilità morale, l’atteggiamento di fronte alla morte o l’amore. Ne fa dei personaggi, dei protagonisti.
A questa ipotesi di narrazione reagisce Celati con un racconto sempre corale, proprio per non dover contrappor-re protagonisti e comprimari, an-che a costo di non mettere mai dun-que i suoi personaggi a questioni che li costringerebbero a qualche titanismo.
Dove questa crisi non interviene, siamo nel territorio della non fiction, e Bregola appartiene a questo ambito. Il mondo viene descritto, interrogato, ma non c'è un evento che crei il dramma. La più grande forza di questo genere di scrittura è stilistica e anche Bregola scrive in modo accattivante, restituendo una lingua familiare a chi conosce la pianura padana. Un’epica senza Orlando e senza avventure, fatta soprattutto di una grande qualità terrena degli emiliani, quella capacità di far scendere chiunque dal pero, con una ironia che costeggia i grandi temi della letteratura. Si prova simpatia per gli ambienti che lui descrive e le persone che si incontrano nel libro.
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