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Best seller annunciato |
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Nicolò Menniti-Ippolito, Il mattino di Padova/La Tribuna di Treviso/Nuova Venezia, 20.01.2003 |
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“L’Elenco telefonico di Atlantide” di Avoledo |
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Che nasca una collana proprio per ospitare un libro è singolare. E significa che in quel libro proprio ci si crede, come, evidentemente, la Sironi editore crede in L’elenco telefonico di Atlantide (pp. 526, euro 17) di Tullio Avoledo, in libreria da questa settimana con la prestesa di essere un best-seller.
A scommetterci è in primo luogo Giulio Mozzi, che il libro lo ha scoperto, lo ha voluto e, intorno, vi ha costruito una collana intitolata “Questo e altri mondi”. In secondo luogo ci hanno creduto quelli della Sironi, editori di successo nel mondo universitario col marchio Alpha Test, tentati dalla voglia di competere con i grandi editori.
Ne valeva la pena? Sostanzialmente sì, anche se i percorsi dei best seller in Italia sono imprevedibili. Non si poteva precedere Camilleri, come in fondo neppure Maria Venturi, anche se in questo caso la logica è propriamente quella dei best seller, ovvero del libro che nasce per un pubblico di massa, che segue in qualche modo una logica di genere, che trascina piuttosto che illuminare. In realtà gli autori italiani hanno a lungo disprezzato il best seller, ritenendolo non abbastanza letterario. Salvo poi adottare i best seller anglosassoni, da Grisham a Patricia Cornwell, da Stephen King a Ken Follet. Solo negli ultimi anni sono nati autori italiani capaci in questo campo di competere. Per esempio Valerio Masimo Manfredi con le sue avventure nel mondo classico. Oppure Valerio Evangelisti, col suo inquisitore Eymerich che vende in tutto il mondo. Ed ore appunto ci prova la Sironi, addirittura con un esordio, il pordenonese Tullio Avoledo, capace di raccontare una storia che sta tra la fantascienza e l’avventura nello stile di Arturo Perez-Reverte, l’autore spagnolo che con Il Club Dumas, poi tradotto in film da Polanski, è riuscito a competere con gli anglosassoni.
Personaggio curioso, Avoledo, tra l’altro, per quei suoi rapporti epistolari con molti grandi autori americani tra cui Arthur C. Clarke, uno dei massimi autori di fantascienza, che gli ha dato qualche indicazione utilizzata in questo libro. Oppure robert Ludlum, grande architetto di complotti spionistici, che nel suo ultimo romanzo grazie ad Avoledo, ha messo un paio di personaggi friulani.
Insomma un grande appassionato di letteratura di intrattenimento, ma non solo, che una volta passato alla scrittura è rimasto fedele al genere.
Ed in effetti L’elenco telefonico di Atlantide è un libro di grande leggibilità, nonstante la mole: scivola via leggero, divertente, e man mano che si precede anche intrigante. Parte come la storia di un bancario in lotta per i proprio posto di lavoro e diventa un grande complotto internazionale, in bilico tra mistero e fantascienza. Forse rispetto ai suoi padri anglosassoni Avoledo conserva un distacco maggiore, preme di più il pedale del gioco e dell’ironia, ma quando si arriva al dunque la ternsione tiene, spinge ad andare avanti e a finire in fretta, con una scrittura attente, mai fastidiosa, che non si compiace ma neppure si getta via. Sarà allora un vero best seller? Giustamente uno studioso importante come Vittorio Spinazzola ha ricordato che lo snobismo critico va ormai accantonato.
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