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Consumato dai numeri |
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| Chiara Dall'Anese, Res on line, 10.05.2005 |
| res on line.it |
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Goldbach entra nei sogni di Armand e lo tormenta anche durante la notte.
Ogni mattina il nostro si sveglia e racconta alla moglie l’incubo che ha avuto pochi minuti prima: era sul punto di dimostrare la Congettura, ma sul più bello qualcosa glielo impediva, oppure l’aveva dimostrata, ma aveva dimenticato i passaggi fondamentali. Nel frattempo, la sua vita di docente di matematica sfuma lentamente verso un’anonima vecchiaia.
Giovane promessa ai tempi degli studi universitari, Armand produce qualche lavoro interessante nei primi anni di attività; poi, completamente assorbito dalla dimostrazione, supera la fatidica soglia dei 40 (il “limite” massimo entro cui di solito si esprime la creatività di un matematico, nonché quello in cui è possibile essere insigniti della medaglia Fields, l’analogo del Premio Nobel per i matematici).
Ossessionato dai numeri e dalla Congettura, sotto lo sguardo ironico dei colleghi, diventa lo zimbello degli altri matematici e il prigioniero della propria passione.
In fondo, Armand è un po’ tutti noi, con le nostre piccole ossessioni quotidiane che segnano il passo della vita e quell’ansia della conquista che ci spinge sempre un po’ oltre. E forse proprio per questo, più di qualsiasi biografia dedicata a un genio della matematica, riesce ad avvicinarci a un mondo, quello dei numeri, che tutto sommato si tende a guardare sempre con un po’ di distacco. Piccolo nel suo tendere faticosamente verso un obiettivo lontanissimo, ma grande nella sua donchisciottesca sconfitta quotidiana, Armand è l’antieroe che non vorremmo mai essere, ma che ci assomiglia più di quanto crediamo. |
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