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Mare di Bering
Renzo Stefanel, Rockit Magazine, 01.07.2004
Il secondo romanzo è sempre il più difficile.Ma Tullio Avoledo,uno dei casi letterari del 2003 con il suo primo romanzo “L’elenco telefonico di Atlantide”, colpisce ancora nel segno,con questo nuovo “Mare di Bering”, un’enorme e appassionante distopia. Ovvero: ci troviamo più o meno al giorno d’oggi, forse qualche anno avanti in un periodo definibile comunque presente, e tutto è uguale al mondo che conosciamo. Poi però si viene a sapere che l’Italia è governata da un lìder maximo che ripubblica l'Opera omnia”di Goebbels, fu ministro del fu Hitler. L’Unione Europea, da cui sono uscite Francia e Germania, si estende fino all ’Ucraina, che ne è il paese leader. Reagan non è mai stato presidente, e fu Carter a vincere le elezioni e liberare gli ostaggi Usa in Iran. Eccetera. Insomma, un presente possibile. Tanto diverso e straordinariamente simile al nostro, anzi, forse più vero di questo. Il protagonista del romanzo è Mika Ganz, pordenonese procacciatore di lauree a pagamento, il cui sereno ed illegale tran tran si complica terribilmente, fra bisticci con la morosa, sospetti di tradimento,clienti insoddisfatti e minacciosi, nascituri da salvare da leggi eugenetiche, due mafiosi ora amici ora nemici, via via fino a trovarsi immerso in un complotto internazionale. Avoledo scrive da Dio, come dimostra il bellissimo incipit che abbraccia il Basso Friuli dalla Pedemontana al mare, mischia disinvoltamente cultura pop e colta dando vita a personaggi e situazioni terribilmente credibili, domina l’intreccio nel suo dipanarsi in maniera mirabile, riuscendo a costruire una sottotrama per fino con le citazioni a inizio capitolo, infila colpi di scena a ripetizione in un romanzo che si svolge placido come quelli di Philip Dick. E tutto senza incongruenze. La conclusione, ovviamente inaspettata, lascia pure qualche dubbio. E costringe a rileggere le prime citazioni, per capire le sor ti dei personaggi. Libro consigliatissimo, talmente bello che fa rallentare la lettura degli ultimi capitoli per il timore che si concluda. E che mostra uno scrittore di razza in grado di fronteggiare i grandi stranieri d ’oggi (Sterling e Palahniuk) con una personalità tutta sua.
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