Alberto Garlini è nato nel 1969 ed è uno che non ha paura di misurare la sua qualità narrativa tra le faglie pericolose della commozione. Il suo romanzo o, meglio, racconto lungo narra il rapporto di una nonna con il giovane nipote trentenne. La condivisione che solca la prima metà del libro è quella della morte e di una affezione sempre ostacolata dall’insufficenza delle parole. E’ nella seconda parte, dopo la morte di Tina, intitolata I miracoli che si dispiega la vera sostanza dell’amore. Fatto di piccoli oggetti, di frammenti e della facoltà immaginativa che colma gli spazi della memoria.
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