Premesso che i miei ascolti di musica hard core (valgono i Fugazi? Forse sģ ) sono ancor meno di quelli di musica reggae, che per me i pezzi di reggae sembrano molto simili uno con l'altro e che negli anni ottanta ero molto preso dalla new wave italiana tra Firenze e Catania. Premesso tutto questo: ho letto questo romanzo di Silvio Bernelli con molto entusiasmo e aviditą.
Questi ragazzi del mucchio sono i componenti delle band hard core di Torino Declino e Negazione, dove Silvio Bernelli ha suonato il basso prima di passare agli Indigesti. Quindi le storie che ci racconta sono vere e vissute per davvero. Il merito dell'autore č quello di non arenarsi mai in un "mi ricordo, mi ricordo ", ma nel raccontare con grande sinceritą un periodo durante il quale alcune band italiane si sono confrontate con il modello americano e in alcune occasione lo hanno superato con stile e bravura. La sinceritą sta anche nello scrivere che molti dei musicisti di questo stile musicale voce di un antagonismo sociale rigoroso (vedi anche l'estremismo salutista del filone Straight Edge con regime alimentare vegano e nessuna assunzione di alcool e sostanze varie) provenissero dalla piccola borghesia, e che dopo le notti passate nelle case occupate in Europa durante i tour poi c'era il ritorno in cameretta da mamma e papą.
Bello questo racconto di questa gioventł, bello anche per me, che se proprio mi dovessi ritrovare i uno dei personaggi presenti nel libro sarei una comparsa minore: un amante del cinema francese che Bernelli e i suoi amici trovano troppo melenso.
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