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Il genio e il gentiluomo
Einstein e il matematico italiano che salvņ la teoria della relativitą generale
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«Purtroppo non sembra essere rimasta alcuna documentazione fotografica dell’unico incontro tra Albert Einstein e Gregorio Ricci Curbastro: possiamo solo immaginarci la cordiale e appagante stretta di mano tra l’istrionico genio di Ulm e il taciturno gentiluomo di Lugo. Ciascuno dei due aveva un notevole debito di riconoscenza nei confronti dell’altro: senza il calcolo di Ricci, quasi sicuramente – per non dire sicuramente – Einstein non sarebbe mai riuscito a sostanziare i suoi più felici pensieri scientifici. D’altra parte, con l’emergere della relatività generale, il fior fiore dei matematici e dei fisici teorici di mezzo mondo cominciò a studiare, utilizzare e approfondire quel calcolo così potente, così efficace, eppure per così tanto tempo rimasto nell’ombra.»
Al cuore della teoria della relatività generale einsteiniana, un gioiello tra i più scintillanti della scienza del XX secolo, risiede il lavoro di un matematico italiano: Gregorio Ricci Curbastro. Albert Einstein, dopo essere stato vittima di un vero e proprio “blocco dello scienziato”, trovò nel calcolo tensoriale di Ricci l’apparato algoritmico che gli consentì di trasformare un’intuizione sfuggente in una solida teoria fisica. Quella celeberrima teoria che rappresenta il condensato perfetto tra il genio fisico di Einstein e la potenza, la sintesi e l’eleganza della matematica creata da Ricci Curbastro.

Negli anni Venti il successo della relatività generale offrì un’occasione di rivincita al calcolo tensoriale – fino ad allora ritenuto tanto complicato da risultare perfino superfluo – e al suo creatore. Tuttavia, mentre il mondo trasformava Einstein in una sorta di divo, Ricci Curbastro perseverò nella riservatezza di tutta una vita, tenendosi lontano dalla ribalta.

Il genio e il gentiluomo racconta la nascita della relatività generale da un punto di vista inedito. Ripercorre le tappe salienti della vita dei due grandi scienziati – disegnandone caratteri e destini quasi opposti – fino al momento in cui, per così dire, le loro opere si fusero in un incontro che l’autore di questo libro ha la tentazione di definire «predestinato». Dosando con equilibrio argomentazioni scientifiche ed elementi storici, Fabio Toscano rende finalmente giustizia a Ricci Curbastro, troppo a lungo privato, al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori, della fama che gli spetta.

Un racconto narrato con il rigore e la raffinatezza di chi vi ha dedicato anni di ricerca appassionata.
Codice ISBN: 978-88-518-0262-2
Pagine: 192
Prezzo di copertina: € 13,50
Prezzo scontato 5%: € 12,83


Fabio Toscano, fisico teorico specializzato in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste, svolge attività di divulgazione per giornali, web e televisione.
Con Sironi ha pubblicato: Il genio e il gentiluomo (2004 e 2016), Il fisico che visse due volte (2007 e 2015; vincitore del premio Giovanni Maria Pace 2009 per il miglior libro italiano di divulgazione scientifica), L'erede di Galileo (2008), La formula segreta (2009), Per la scienza per la patria (2011). Le sue opere sono tradotte in diversi paesi.
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di Alan Lightman
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"L'idea fondamentale. Intervista a Fabio Toscano" di Carlo Silini, Corriere Ticino
"Il cervello geniale che valeva per due" di Giulia Villoresi, Il Venerdģ di Repubblica
"Come funzionava la testa di Leonardo" di Giovanni Caprara, Sette, Corriere della sera

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