Una storia in cui i sentimenti sono distillati con misura, dal pozzo dell’anima umana.
«Ci sono alcune che a vederle così, fredde come i ghiacciai, sembrano bottiglie lanciate da una nave, ma senza un messaggio arrotolato dentro. Donne così fragili da mettermi in soggezione, e penso che non esista al mondo una roccia che un giorno non si sbricioli, dentro o fuori, sia che si veda sia che non si veda. E mi sorprendo, ancora, di quanto possa essere ostinato e resistente il cuore di una donna.»
da questo libro è tratto il film maternity blues di Fabrizio Cattani
Rina, Vincenza, Eloisa, Marga. Quattro donne diverse tra loro, ma legate da una colpa comune: l’infanticidio.
Chiuse all’interno di un carcere psichiatrico, trascorrono il loro tempo espiando una condanna, che è soprattutto interiore, per il gesto che ha vanificato anche le loro esistenze.
Dalla convivenza forzata – che genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella delle altre – germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto senza consolazione.
In un dramma mai assolutorio e sempre sofferto, Grazia Verasani esprime una profonda pietas per donne che la depressione – malattia mentale, sofferenza – ha reso doppiamente assassine: «Quando uccidi tuo figlio, è te stessa che uccidi».
Ma il testo nasce anche come riflessione sull’istinto materno, e come accusa contro il bisogno di creare mostri e giudicare un male che non andrebbe liquidato con leggerezza. Codice ISBN: 978-88-518-0182-3 Pagine: 128 Prezzo di copertina: € 14,00 Prezzo scontato 5%: € 13,30
Grazia Verasani vive a Bologna. È cantautrice (Sotto un cielo blu diluvio è il suo ultimo album, 2010), sceneggiatrice e scrittrice. Tra i suoi successi editoriali: Quo vadis, baby? (2004), Velocemente da nessuna parte (2006), Tutto il freddo che ho preso (2008), Di tutti e di nessuno (2009). |